“…25 anni fa ho affrontato la partita più importante della mia vita. Sconfiggere un avversario “aggressivo e sconosciuto”, la Leucemia, un nome terribile legato spesso ad una atroce sentenza. Da atleta di un campo di pallavolo sono passata ad un campo chiamato ospedale. Tante volte chiedevo ai medici, guardandoli fissi negli occhi, cosa mi stesse accadendo! L’unica risposta avveniva in un totale silenzio, un silenzio carico di emozioni in cui percepivo la forza e la grinta che da li a poco mi sarebbero serviti per lottare contro quella terribile malattia.”

Mi chiamo Fiorangela e sono nata a Salerno 47 anni fa e sono una Sognatrice.

Era fine anno 1995 ed al termine di un lungo periodo di lavoro trascorso all’estero, oltre a sentirmi molto stanca avevo un grosso livido sulla gamba. Da atleta militante in serie B, pensai a un colpo preso giocando con la mia squadra a pallavolo.

Ma non era così. Su insistenza di mia madre mi sottoposi ad alcuni esami clinici, i cui risultati dimostrarono che tutti i valori del sangue erano completamente “sballati” al punto di richiedere un ricovero urgente presso il reparto di Ematologia La Sapienza di Roma, “emigrando” così dalla mia Salerno.

Ignara di cio’ che stesse accadendo, raccolsi a casa uno zaino in pochi minuti, salutai gli amici dicendogli che sarei ritornata a breve perchè “andavo in gita nella Capitale con la mia mamma per alcuni indagini sul mio stato di salute” ma la verità era che forse non li avrei mai piu’ visti in quanto, una volta ricoverata in ospedale e dopo un doloroso ago aspirato al bacino, arrivo’ quella terribile “sentenza”: leucemia mieloide acuta!

Mia madre fu la prima ad essere informata e non ebbe il coraggio di dirmelo. Era disperata come tutte le mamme del mondo alle quali comunichi che tuo figlio è in fin di vita.

Spettò a medici giovanissimi parlarmi di una malattia che in quel momento aveva deciso di fermarmi e di strapparmi alla mia vita quotidiana. Mi comunicarono che per vincere occorreva iniziare delle cure importanti e che dovevo sottopormi alla “chemioterapia”, una terapia difficile con tanti effetti collaterali tra cui la perdita dei miei lunghissimi capelli.

Ancora incredula tra pianti e domande sul perché proprio a me, iniziai la chemioterapia. I medici tra cui il Prof. Franco Mandelli promise ai miei familiari di provare a salvarmi ed esclamò rivolgendosi a mia madre “ lei crede in Dio, allora inizi anche a pregare!”

Sono stati momenti terribili. Mi sentivo devastata, dentro di me era scoppiata una guerra tra cellule buone e cellule cattive (quelle tumorali) ma mi piaceva immaginare, come nelle favole che i cattivi sarebbero morti e che per ucciderli occorrevano forti dosaggi di veleno, chiamati farmaci. Quei farmaci però avevano trasformato il mio corpo, a tal punto che evitavo di guardarmi allo specchio perché l’immagine riflessa non mi rappresentava, ero gonfia di cortisone ed il colore del mio viso era uguale alle bianche pareti dell’ospedale e in piu’ avevo un tubicino che fuoriusciva dal mio petto. Vivevo i miei giorni in una stanza sterile, avevo perso venti chili, avevo le unghie nere ed avevo perso tutti i capelli e sognavo di uscire presto! Non riuscivo piu’ a stare in piedi sulle mie gambe, ne’a respirare da sola e dopo la scomparsa di tutti i miei amici, giovani pazienti come me, avevo perso le speranze ma nonostante tutto SOGNAVO…SOGNAVO E SOGNAVO di nuovo il mio mondo a colori, sognare mi distraeva dal vomitare alle volte!

Vivevo degli abbracci di mia madre e di flebo ma soprattutto in attesa di risposte, quelle che poi finalmente, all’improvviso sono arrivate.

Fiorangela cerimonia al Quirinale Testimonial AIL per la ricerca scientifica. Napolitano anno 2009 – Mattarella 2019

Sognavo di nuovo i miei capelli lunghi, sognavo il mio ritorno al campo di pallavolo e questo mi aiutava a dire sarò io a vincere…Pensare al futuro e alle mille cose che avrei voluto fare e’ stato un modo per distrarmi dal fatto che io fossi malata!

Finalmente i sogni divennero realtà, Il Prof. Mandelli comunicò che le chemio dei mesi passati, avevano funzionato e che la remissione dalla malattia, era completa. Le cellule cattive erano state annientate, ma mancava un altro importante step da affrontare, sottopormi al trapianto del midollo, anzi all’autotrapianto, poiché nessuno dei miei familiari risultava essere compatibile. Il 15 aprile 1996 sono stata sottoposta all’autotrapianto di cellule staminali. Da allora, il 15 aprile è divenuto il mio secondo compleanno che festeggio regolarmente con una grande festa e una mega torta;(guai a dimenticarsene).

E’ stato un anno INFERNALE, un anno trascorso in un letto di ospedale, carico anche di ricordi bellissimi. Non dimenticherò mai il sostegno dei miei amici. Sotto la finestra dell’ospedale a cantare buon compleanno e a mostrare striscioni con su scritto la vera campionessa viene fuori nelle partite piu’ importanti dimostriamolo insieme, noi ci siamo!

Fiorangela Testimonial su diverse emittenti televisive

In quel letto di ospedale, ogni giorno ho ricevuto un infinto Amore, donatomi dai medici, da infermieri e da straordinari volontari AIL. Ogni giorno al mio fianco, ogni giorno a non farti sentire solo nella battaglia ed ogni giorno accanto ai miei familiari, ospitati gratuitamente nelle Case AIL!

La malattia è un viaggio di andata e ritorno dall’inferno. Colpisce non solo il paziente ma l’intera famiglia. Negli anni, il dolore si trasforma in cicatrici che col tempo diventano invisibili ma che il tuo cuore custodirà per sempre.

Da allora ad oggi sono ritornata sui campi da gioco della pallavolo, ho terminato il mio percorso di studi in Economia e provo a vivere come un treno che non fa fermate ma soprattutto continuo a SOGNARE…. Sono volontaria AIL, fondatrice della sezione di Salerno e volontaria nei reparti oncoematologici pediatrici! Ed ho realizzato il mio SOGNO, ho creato lo Sportello dei sogni, un’Associazione che è dedicata ai sogni del cuore dei pazienti oncologici di tutte le età  3-99anni perché sognare è per tutti…Ed io ci proverò a realizzare i sogni di tutti, per sostenere i pazienti in questa lotta alla malattia perchè attraverso il sogno, vorrei non perdessero mai la speranza ad andare avanti. I SOGNI sono un modo per aiutare la mente a reagire, perché le emozioni positive durante il periodo della malattia generano benefici per la lotta! Ed io ne sono testimone.

Grazie VITA e Grazie ai sogni  …..Non è da tutti vivere 2 volte!

Fiorangela